I gassificatori sfruttano la dissociazione molecolare, definita pirolisi, usata per convertire direttamente i materiali organici presenti nel rifiuto in gas, mediante riscaldamento in presenza di ridotte quantità di ossigeno. I materiali trattati sono completamente distrutti in quanto le loro molecole vengono scisse. Questo procedimento consente, se confrontato con la combustione diretta, una serie di vantaggi significativi:

  • Maggiore fruibilità del combustibile;
  • Impiego di soluzioni tecnologiche relativamente semplici e collaudate;
  • Rendimenti energetici maggiori; ¾ Distruzione definitiva del rifiuto;
  • Assenza di conferimenti in discarica speciale; ¾ Nessuna emissione nociva;
  • Produzione di vapore e quindi di acqua demineralizzata dalla sua condensazione, di facile additivazione con carica salina per potabilizzazione;
  • Eventuale produzione di Chemicals, in primis il metanolo, utilizzabili nei motori per autotrazione o vendibile sul mercato;
  • Basso impatto visivo.

Il gas di sintesi, anche di basso potere calorifico, una volta filtrato e depurato, può venire utilizzato per l’alimentazione di un cogeneratore, valorizzando quindi il potere calorifico della matrice organica utilizzata e contenendo i costi della produzione simultanea di energia elettrica e termica, oppure può essere utilizzato per la produzione di chemicals riutilizzabili. Inoltre, è possibile ottenere acqua, anche potabile, energia termica e gas metano. Il nostro prodotto di punta è modulare e composto, al suo interno, da 3 reattori che possono funzionare singolarmente o all’unisono. Si tratta quindi di un apparato estremamente flessibile capace di trattare diverse matrici contemporaneamente, modulare ed implementabile, secondo necessità, con ulteriori sistemi ausiliari, in grado di massimizzare l’efficienza del recupero energetico. All’occorrenza, il gassificatore può essere depotenziato e quindi essere dotato solo di uno o due reattori. Disponiamo anche di gassificatori di dimensioni ridotte, di capacità inferiore a quella di un singolo reattore, ideali per le esigenze della cosiddetta economia circolare. 26 Filiera Agroalimentare Questi sistemi sono stati sviluppati in stretta collaborazione con RINA Consulting – Centro Sviluppo Materiali spa di Roma, anche sulla base di loro precedenti studi. Esiste un pilota funzionante corredato anche di torcia al plasma. Il nostro sistema di gassificazione prevede l’utilizzo di sistemi di essiccazione per pretrattare il materiale in ingresso o matrice. L’essiccatore si alimenta tramite il calore di processo e consente di portare l’umidità in ingresso della matrice dal valore di conferimento (di norma valore compreso fra il 70% ed il 30%) a, circa, il 10%. La matrice così essiccata viene trasportata all’interno del reattore, dove è portata a temperature che vanno dai 400 ai 650° C, tramite il recupero del calore generato dallo stesso syngas e dal processo stesso di gassificazione che avviene nell’ultima parte del reattore dove la temperatura sale fino a 1.200° C. La matrice/rifiuto è così sottoposta, in modo rapido, a totale essiccamento, a pirolisi ed alla conseguente gassificazione. I gas prodotti (syngas), sono mandati, a un post combustore e successivamente a dei condotti esterni al sistema di essicco/piro/gassificazione. Tali condotti ridistribuiranno il calore sviluppato durante la postcombustione sostenendo così termicamente i vari step di processo. Detti gas prodotti (syngas), saranno mandati, dopo essere stati debitamente lavati e depurati, alla turbina e/o ai motori endotermici. In assenza di una torcia al plasma non è possibile raggiungere il livello zero emissioni ma, in ogni caso, queste saranno abbondantemente al di sotto dei livelli ammessi dalle varie normative nazionali. Dall’utilizzo dei syngas si avrà una produzione di KW termici e KW elettrici. Parte sarà utilizzata per il processo (circa il 15%), l’altra potrà servire per ridurre i costi di altri processi energivori all’interno dello stabilimento o per creare una rete di teleriscaldamento o destinarli alla vendita. L’energia termica può a sua volta essere parzialmente trasformata in energia elettrica. Una volta avvenuto il processo di gassificazione, l’unico prodotto di scarto risultante è la cenere, mediamente circa il 5-10% della matrice in ingresso nei gassificatori. La parte della cenere trattata nella torcia al plasma si trasformerà in un materiale che può essere destinato ad impieghi utili senza rischi ambientali. La cenere sarà analizzata per valutarne l’eventuale capacità ammendante o utilizzabilità come materiale per l’edilizia.