SCOTTA ED ACQUE DI LAVAGGIO DEI CASEIFICI

Tutto il sistema viene controllato da un PLC appositamente programmato per minimizzare la necessità di intervento umano. Questo gestirà le temporizzazioni, i sensori e le elettrovalvole presenti. Una APP permette il telecontrollo secondo dettami di industria 4.0. Attraverso una eletrovalvola, il siero di latte, la scotta e le acque di lavaggio vengono a turno aspirate tramite una pompa previo passaggio in un filtro a membrana che ha lo scopo di trattenere le impurità più grossolane. La lavorazione all’interno dell’EMPOWERING DEVICE per tutte e tre le differenti matrici avverrà attraverso 2 cicli distinti: il primo teso a recuperare le molecole alimentari rivendibili mentre il secondo purificherà le acque. Una volta sottoposte a cavitazione a basso regime di giri, per non rovinare le preziose molecole proteiche ed i grassi animali contenuti, le acque confluiscono in una vasca dotata di stramazzo dove un sistema automatico provvederà a spingere la panna di centrifuga in un contenitore refrigerato che andrà svuotato di tanto in tanto, mentre le acque verranno reimmesse nel loop. Terminato questo primo ciclo le stesse acque verranno sottoposte a cavitazione più intensa per abbattere gli agenti inquinanti. In base alle esigenze del cliente le acque potranno essere portate a differenti livelli di purezza: ¾ adeguate per essere gettate in fogna; ¾ adeguate al reimpiego come acque per il lavaggio; ¾ adeguate per essere usate per innaffiare; ¾ potabilizzate. La panna di centrifuga ottenuta è una panna da siero di latte, che, tale e quale, può essere venduta, usata per fare burro oppure aggiunta alla panna di decrematura.

Abbiamo sottoposto dei campioni di scotta – siero di latte – e di acque di lavaggio di caseificio a cicli di cavitazione con l’unico scopo, inizialmente, di abbatere i livelli di inquinanti presenti e poter quindi procedere allo smaltimento delle acque per non doverle più conferire in discarica. Ogni liquido è stato sottoposto ad un doppio ciclo standard di loop della durata di 10 minuti. Dopo il primo ciclo di loop sono stati estratti dai campioni di siero di latte il 35% delle proteine e l’80% degli oli e grassi animali mentre dalle acque di lavaggio dei caseifici sono stati estratti l’80% delle proteine e l’85% degli oli e grassi animali. L’estrazione avviene in maniera estreamente semplice in quanto proteine, oli e grassi vengono a disposrsi sulla superfice e quindi possono essere rimossi con semplici sistemi a spatole. Pertanto, dopo il primo trattamento condotto all’interno dell’Empowering Device e necessario alla separazione dei grassi sia sui campioni di siero di latte che sulle acque di lavaggio dei caseifici, abbiamo provveduto a sottoporre nuovamente entrambi i fluidi a cicli di loop all’interno del nostro apparato. Abbiamo riscontrato che, una volta asportati i grassi, durante il secondo ciclo le acque traggono un grosso beneficio dal trattamento a cavitazione, perché l’EMPOWERING DEVICE non impiegherà inutilmente tempo macchina nel tentativo di abbattere le molecole di grassi e proteine ma pasalcuni test condotti 18 Filiera Agroalimentare serà subito all’abbattimento del COD e del BOD. In particolare, dopo il trattamento, il siero di latte vede entrambi i valori abbattuti del 36% mentre le acque di lavaggio dei caseifici vedono entrambi i valori abbattuti dell’11%. Un risultato tanto evidente da risaltare a prima vista: l’effetto sui campioni sottoposti ai cicli di cavitazione all’interno dell’EMPOWERING DEVICE è stato immediatamente evidente mettendo in rilievo la possibilità di recupero delle inattese ma ingenti quantità di nutrienti ancora presenti. Pertanto, i fluidi a noi consegnati come esausti e quindi, teoricamente, destinati ad essere semplicemente riciclati come acque di processo dopo una eventuale depurazione, si prestano invece a divenire una interessante fonte di reddito aggiuntiva grazie all’estrazione dei residui prodotti che potranno essere agevolmente trasformati, ad esempio, in integratori farmaceutici e/o alimentari. Di ogni liquido abbiamo prelevato campioni dei liquidi da trattare e campioni dei liquidi dopo averli sottoposti a cavitazione, quindi abbiamo sigillato i flaconi ed inviato tutto presso il laboratorio dove abbiamo fatto condurre le necessarie ed opportune analisi. Il Laboratorio ci ha anche comunicato che emerge un’impreventivata azione del nostro macchinario, in ciascuno dei liquidi sottoposti ai due cicli, che ha interessato anche i sali disciolti producendo un interessante incremento della conducibilità dei fluidi.