UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTA’ DI INGEGNERIA

Esercitazioni di Economia del Cambiamento Tecnologico

Perché l’innovazione?

“L’innovazione è diventata la religione industriale della fine del XX secolo. Le imprese la vedono come lo strumento chiave per aumentare profitti e quote di mercato. I governi si affidano ad essa quando cercano di migliorare l’economia. Nel mondo, la retorica dell’innovazione ha recentemente rimpiazzato quella dell’economia del benessere, presente dal secondo dopoguerra. […]. Ma cosa precisamente è l’innovazione è difficile dirlo, ancora di più misurarlo” (“Economist”, 20 febbraio 1999)

Invenzione, innovazione e diffusione

•Invenzione Nuova idea, nuovo sviluppo scientifico o novità tecnologica non ancora realizzata tecnicamente e materialmente. Nasce spesso in modo casuale, non indotta da motivazioni economiche e competitive.
•Innovazione Realizzazione dell’invenzione in un nuovo prodotto o processo produttivo ed il suo sfruttamento commerciale. L’innovazione comprende la progettazione (design), la realizzazione fisica (manufacturing) e la commercializzazione (marketing) dell’invenzione (Freeman 1982). Non tutte le invenzioni si trasformano in innovazioni, e molte innovazioni non derivano direttamente da invenzioni Il concetto di innovazione è molto ampio e comprende anche: •Ricombinazione in modo intelligente di conoscenza esistente •Nuove forme organizzative •Applicazione di prodotti esistenti ad un nuovo tipo di domanda •Apertura di nuovi mercati
La Gestione dell’Innovazione nell’Impresa3Economia del Cambiamento Tecnologico
Invenzione, innovazione e diffusione
•Diffusione Processo di adozione di un’innovazione da parte delle imprese utilizzatrici o dei consumatori finali. Si riferisce, in particolare, alla rilevanza economica che l’innovazione acquista nel tempo nel sistema economico di riferimento

Innovazione radicale ed incrementale

Le innovazioni possono essere distinte per il grado di novitàrispetto alla tecnologia, all’organizzazione e alla domanda esistenti in:
•Innovazioni incrementali Comportano un miglioramento di un processo, di un prodotto o servizio rispetto ad uno specifico design dominante, architettura di prodotto, processo produttivo o domanda esistenti.
•Innovazioni radicali Rappresentano una rottura coi prodotti o processi esistenti. Da queste innovazioni in alcuni casi si originano nuove industrie o segmenti di mercato. Esempi sono il passaggio dalle valvole termoioniche ai transistor e quello dai grandi calcolatori ai personal computer.
Le innovazioni incrementali sono molto numerose, mentre quelle radicali sono più rare.

Tipologie di innovazione

•Innovazione di prodotto: miglioramento di un prodotto esistente o creazione di un nuovo prodotto che soddisfi nuove esigenze del cliente sotto l’aspetto qualitativo, del contenuto tecnologico o delle prestazioni, e che permetta di mantenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
•Innovazioni di processo: miglioramento o creazione ex novo di un processo produttivo, che permetta di ridurre i costi, migliorare la qualità od ottenere nuovi prodotti.
•Innovazione organizzativa: cambiamento della struttura organizzativa dell’impresa con l’obiettivo di migliorarne la gestione, adattandosi ai cambiamenti del proprio business e del contesto di riferimento.
•Apertura di nuovi mercati
•Ingresso in nuovi settori

L’innovazione nel pensiero economico

Nella storia del pensiero economico l’innovazione e il cambiamento tecnologico hanno occupato una crescente importanza:

Adam Smith nella Ricchezza delle Nazioni del 1776 considera la relazione tra cambiamento tecnologico, divisione del lavoro e mutamento strutturale dell’economia. L’incorporazione del progresso tecnologico nel capitale favorisce la divisione e specializzazione del lavoro, che a sua volta si riflette sulla produttività.

Ricardonei Principlesof Political Economydel 1817 analizza gli effetti del cambiamento tecnologico sull’occupazione.

Marx enfatizza il ruolo chiave della tecnologia nelle moderne economie e sottolinea come l’innovazione sia un processo sociale più che individuale. Lo stimolo all’innovazione proviene dalla pressione competitiva capitalistica e dall’ampiezza dei mercati.

Usher(1921) considera l’innovazione come un processo. Le innovazioni sono il frutto di un fenomeno di “sintesi cumulativa” che dalla percezione di un problema conduce all’introduzione iniziale di un’innovazione e quindi alla sua progressiva modificazione e miglioramento.

J. Schumpeter (1883-1950) è stato il primo a discutere in modo ampio, sistematico ed approfondito il ruolo dell’innovazione nelle moderne economie industriali. I contributi più conosciuti e importanti sono: -Innovazione come determinante principale del mutamento industriale;

-Innovazione come risposta creativa dell’impresa, distinta dalla risposta adattiva;

-L’innovazione può avere luogo sia in imprese di ridotte dimensioni (imprenditore) sia in grandi imprese (R&D), anche se la dimensione non è condizione necessaria né sufficiente all’innovazione;

-L’innovazione determina un profitto temporaneo, che perdura nel tempo se l’attività innovativa rimane sostenuta.Al contrario, il profitto scompare in seguito alla reazione delle altre imprese;

-Innovazione come processo continuo di cambiamento e di accumulo di conoscenza.

L’innovazione nel pensiero economico

Il pensiero degli ultimi anni pone l’attenzione nell’analisi delle caratteristiche, determinanti e conseguenze dell’innovazione e del cambiamento tecnologico, su cui si confrontano due scuole, quella neoclassicae quella evolutiva. Entrambe sottolineano che:

  • Le opportunità scientifiche e tecnologiche di un’industria influiscono sul tasso di progresso tecnologico
  • Gli incentivi economici ed in particolare l’ appropriabilità dei risultati influisce enormemente sullo sforzo innovativo delle imprese
  • Le condizioni di domanda influiscono sul tasso di innovazione
  • Esiste una relazione tra struttura di mercato ed innovazione: una struttura di mercato più (meno) concentrata genera un tasso di progresso tecnologico più (meno) elevato, che a sua volta però modifica significativamente la struttura di mercato.

Ma il loro approccio si differenzia per questi aspetti:
Scuola Evoluzionista:

-Disequilibrio

-Processo e dinamica -Centralità della transizione

-Tecnologia come conoscenza -Apprendimento come maturazione di conoscenza

-Imprese storiche e contestuali

-Razionalità limitata e comportamento adattivo

-Intervento pubblico, trade off evolutivi, ruolo delle istituzioni e dei sistemi innovativi
Scuola Neoclassica

-Equilibrio

-Statica e dinamica

-Aggiustamento irrilevante

-Tecnologia come informazione

-Apprendimento come acquisizione di informazione

-Imprese a-storiche e acontestuali

-Razionalità e massimizzazione

-Intervento pubblico: fallimenti del mkt, ruolo dei brevetti e dei sussidi alla R&S , comportamento adattativo

-Intervento pubblico: trade-off evolutivi, ruolo delle istituzioni e dei sistemi innovativi

Le fonti dell’innovazione 

L’attività innovativa delle imprese si differenzia notevolmente a seconda del settore di appartenenza, delle dimensioni e del contesto di riferimento. Tali diversità caratterizzano anche le fonti a cui l’impresa si affida per generare innovazione. Le principali sono:
–Ricerca e sviluppo (interna ed esterna)

–Apprendimento non formalizzato –Clienti guida

–F o r n i t o r i

–Concorrenti

–Imprese di altri settori (cross-fertilizzazione)

–Enti di servizio alla progettazione

–Enti di ricerca & Università

–R e c l u t a m e n t o

–Formazione
La Ricerca e Sviluppo (R&S) è la funzione aziendale dedicata all’introduzione delle innovazioni nell’impresa. La sua attività è suddivisibile in tre fasi, non necessariamente sequenziali:
-Ricerca di base: lavoro sperimentale o teorico intrapreso principalmente per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti dei fenomeni e deifatti osservabili, non finalizzato ad una specifica applicazione.
-Ricerca applicata: lavoro originale intrapreso al fine di acquisire nuove conoscenze e finalizzato anche e principalmente ad una pratica especifica applicazione.
-Sviluppo sperimentale: lavoro sistematico basato sulle conoscenze esistenti acquisite attraverso la ricerca e l’esperienza pratica, condotta al fine di completare, sviluppare o migliorare materiali, prodotti e processi produttivi, sistemi e servizi.
L’importanza delle tre fasi della ricerca varia da settore a settore e possono essere svolti da diversi tipi di organizzazioni (grandi o piccole imprese, università, centri pubblici di ricerca)

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