Nella produzione della birra, negli ultimi decenni ci sono stati incredibili perfezionamenti nel campo della tecnologia, della chimica e della fermentazione, ma i principi di base sono rimasti inalterati fin dagli esordi. Oggi, la cavitazione può stravolgerli preservando la qualità del prodotto. La Semidas srl, nostra costola italiana di scopo, sta ingegnerizzando una “applicazione verticale” dell’EMPOWERING DEVICE con la consulenza del CNR di Sassari, dell’Università degli Studi di Sassari e del Rina Consulting – Centro Sviluppo Materiali S.p.A. L’obbiettivo prefissato è raggiungere l’80% di risparmio tanto nei tempi impiegati che nell’energia consumata e a superare il 50% di risparmio di acqua necessaria alla produzione: a parità di materia prima iniziale utilizzata sarà possibile produrre in minor tempo un maggior quantitativo di birra, con meno acqua, consumando minore energia. Il processo che abbiamo messo a punto è destinato a cambiare i passaggi stessi del processo produttivo senza alterare il sapore e permettendone la diffusione anche sul mercato degli affetti da celiachia in quanto, con il nostro processo, avviene l’assimilazione pressoché totale dell’amminoacido prolina da parte dei lieviti, rendendo pertanto la birra ottenuta fruibile anche da parte di questa categoria di utenti. La nostra tecnologia ci permette di compiere la maltazione, il mashing e la fermentazione viene accelerata dalla cavitazione così come diversi tipi di maturazione ed affinamento ad eccezione di quelli condotti direttamente in bottiglia. Un ultimo ciclo di cavitazione provvederà, inoltre, alla pastorizzazione del prodotto rendendolo adatto alla lunga conservazione