La preparazione del substrato consiste nell’ottenimento delle caratteristiche fisico-chimiche ritenute ottimali per l’immissione nel digestore. Questa avviene tramite l’immissione delle matrici, diluite eventualmente da fanghi e/o acqua, con un giusto grado di umidità all’interno dell’EMPOWERING DEVICE che provvederà ad omogenizzare tutte le matrici immesse e a pretrattare il risultato ottenuto contribuendo anche all’aumento della sua temperatura. Il tempo di permanenza o di residenza della matrice all’interno del biodigestore, di norma 14/40 giorni (reattori mesofili) o 14/26 giorni (reattori termofili), grazie al pretrattamento nell’EMPOWERING DEVICE questa permanenza può essere ridotta a circa un giorno e pertanto possono essere realizzati reattori di dimensioni estremamente più contenute rispetto al passato. Questi vengono alimentati e, alternativamente, svuotati in cicli di 6 ore. Sono dotati di sistemi di captazione del biogas. Durante la permanenza o residenza, il materiale viene continuamente rimestato tramite un innovativo dispositivo elicoidale che viene smosso unicamente sfruttando la risalita del gas dal basso verso l’alto, senza consumare ulteriore energia elettrica. Questo permette di evitare la presenza di zone morte, di omogeneizzare la temperatura e il rilascio del biogas e di evitare la sedimentazione del fango e la formazione di pellicole superficiali e soprattutto facilita il contatto tra batteri e substrato. Il biogas ottenuto può essere o sottoposto ad upgrade a biometano oppure, una volta depurato, utilizzato per la produzione, a bassa resa, di energia termica o elettrica. Si tratta di una miscela gassosa composta prevalentemente da metano e anidride carbonica, ma contenente anche piccole quantità di idrogeno e, occasionalmente, tracce di acido solfidrico. Il materiale in uscita dal digestore è un fango liquido (Frazione Solida: 5-25%) non completamente stabilizzato (la materia organica non è completamente degradata). Viene stabilizzato tramite un secondo passaggio nell’EMPOWERING DEVICE, che ne abbatte la carica batterica e ne accelera l’ossidazione; successivamente, l’umidità in eccesso viene drenata tramite nastropressa. L’eventuale azoto in eccesso viene eliminato chimicamente o tramite batteri. La frazione liquida così ottenuta, avendo già subito un trattamento all’interno dell’EMPOWERING DEVICE è usabile da subito per scopi irrigui o per poter essere reimmessa in ciclo trovando nuovo impiego nel biodigestore. La frazione secca trova utilizzo come concime biologico. L’energia elettrica prodotta dalla digestione anaerobica viene considerata energia verde in quanto il gas non viene rilasciato direttamente nell’atmosfera e l’anidride carbonica deriva da fonte organica caratterizzata da breve ciclo del carbonio, il biogas con la sua combustione non contribuisce all’aumento delle concentrazioni atmosferiche di CO2 e, pertanto, viene considerato una fonte energetica a basso impatto ambientale. La produzione di biometano viene attualmente fortemente incentivata.